“Occorre lavorare per facilitare il più possibile l’integrazione e non approvare norme che rischiano di far aumentare l’irregolarità”

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La Gazzetta di Modena affronta il tema degli effetti del decreto sicurezza sul territorio di Modema. Dice l’assessore Giuliana Urbelli al Welfare e coesione sociale, Integrazione e cittadinanza delComune di Modena: «La legge del governo approvata al Senato e a breve in arrivo al Parlamento sul blocco dei fondi per i migranti che chiedono il permesso di soggiorno avrà una ricaduta immediata anche sul nostro territorio. Lo stop all’ assistenza a chi chiede il soggiorno per motivi umanitari, e oggi accolti nelle strutture Sprar, priverà molti stranieri dei mezzi di sussistenza e quindi li troveremo sulle nostre strade e piazze quest’ inverno. Una nostra previsione? Duecento, trecento persone almeno, che si ritroveranno senza cibo e senza tetto.

La Repubblica (pagina di Bari), baritoday.it e la gazzettadelmezzogiorno.it si occupano dell’appello di associazioni e cittadini baresi per modificare il decreto Sicurezza. Scrive lagazzettadelmezzogiorno.it: “Quaranta associazioni baresi e oltre 500 cittadini hanno sottoscritto l’ appello rivolto ai deputati italiani «per fermare il decreto sicurezza promosso dal ministro Salvini». “Per le associazioni baresi, che chiedono di «accogliere le proposte migliorative, come l’ emendamento 6, proposto dall’Anci» sugli Sprar, «occorre lavorare per facilitare il più possibile l’ integrazione e non approvare norme che rischiano di far aumentare l’ irregolarità». Oltre all’ appello destinato ai parlamentari, le associazioni hanno consegnato al Comune di Bari una bozza di ordine del giorno da approvare in Consiglio comunale con il quale la Giunta e il sindaco si impegnino a chiedere al ministro dell’ Interno e al Governo di «ritirare il decreto e aprire un confronto con gli enti territoriali al fine di valutare e costruire insieme strategie di gestione del fenomeno migratorio che garantiscano un sistema di accoglienza effettivamente ottimale in termini sociali, economici e di sicurezza». Nella bozza di odg le associazioni evidenziano che, con l’ approvazione del decreto Salvini, il 70% dei migranti attualmente residenti nella regione Puglia perderebbe il diritto all’ accoglienza, finendo per strada.

“Il sistema degli Sprar è il più adatto alle caratteristiche della nostra terra”. Lo dice il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana in occasione dell’incontro con l’assessore regionale agli Affari Generali Filippo Spanu, i sindaci e gli operatori degli enti gestori degli Sprar sardi. Scrive cronacaonline.it “Spanu ha chiarito che la Regione non lascerà soli gli enti locali in questa fase di incertezza. ”Abbiamo già coinvolto la Conferenza delle Regioni.  Riteniamo indispensabile un’azione comune, che coinvolga tutte le forze politiche interessate, finalizzata alla modifica del decreto”.

nuovairpinia.it riferisce che i sindaci Sprar di Lacedonia, Sant’Andrea di Conza, Bisaccia e Sant’Angelo dei Lombardi hanno scritto al ministro dell’Interno Matteo Salvini chiedendo “ripristino della precedente normativa di riferimento”. Scrive il sito irpino:“L’apertura dei Centri Sprar nei piccoli paesi dell’entroterra ha contribuito, soprattutto nella fase emergenziale degli sbarchi- a mitigare la pressione vissuta nei grandi centri, e ha fornito un sostegno diretto all’integrazione gestita dal basso, ovvero dai territori stessi.

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