Conoscere l’integrazione attraverso le api: il progetto Bee My Job incontra le scuole

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Al centro del progetto Bee My Job c’è la formazione professionale in apicoltura e agricoltura dei beneficiari a cui è rivolto destinata all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale degli stessi, ma nel tempo ha dato molta importanza anche all’attività di didattica rivolta alle scuole.

Il percorso nelle scuole è finanziato dall’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR) e per l’anno 2018 sarà attivo in alcune realtà come nel comune di Alessandria con l’associazione Cambalache e a Lamezia Terme con la Comunità Progetto Sud, entrambe enti gestori di progetti Sprar.

Gli incontri con le scuole primarie e secondarie, cinque per ogni territorio, vedranno protagonisti apicoltori, rifugiati e richiedenti asilo che diventano “docenti” per un giorno, tutti insieme impegnati a guidare gli studenti nella comprensione del mondo delle api e nel ragionare sulla società e l’inclusione in generale.

«A seconda dell’età a cui ci rivolgiamo – spiega l’apicoltrice Stefania Tavarone che, leggiamo nel comunicato dell’associazione Cambalache, ha seguito il progetto ad Alessandria – strutturiamo i nostri incontri. Con i più grandi possiamo permetterci di parlare tecnicamente di come nasce il miele, con i più piccoli ci concentriamo per lo più su come è organizzata la famiglia delle api, sul fatto che ogni individuo collabori con l’altro a servizio del bene comune, e lo facciamo anche attraverso il gioco. In ogni caso, spiegando come le api e i fiori collaborano in unico sistema, passiamo a parlare di inclusione e migrazioni forzate».

E così, come in natura avviene l’incontro tra i fiori e le api, nella nostra società il contatto tra le persone può essere un arricchimento e un motore positivo per la crescita delle nuove generazioni. L’attività didattica alla base del progetto Bee My Job ha come obiettivo anche quello di stimolare un percorso di cittadinanza attiva tra i richiedenti asilo per contribuire a accrescere un senso di appartenenza alla comunità locale, ma anche di affrontare  attraverso tematiche quali l’ambiente, la sostenibilità e il rispetto della natura il tema più delicato delle migrazioni forzate.

Negli incontri in classe gli studenti avranno modo di vedere come è fatta un’arnia didattica, cos’è la cera d’api, come sono fatte e come si indossano le tute dell’apicoltore e vedranno foto a grandezza naturale dell’ambiente in cui vivono le api. Per rendere, infine, replicabile e riproducibile il percorso didattico di Bee My Job sarà attivato un  focus group con la partecipazione di una apicoltrice, un insegnante di italiano e un gruppo di rifugiati volto a identificare metodi e strumenti utili a realizzare nuove attività nelle scuole. Da questi incontri nascerà un tool kit, finanziato anche grazie al contributo del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo: materiale didattico a disposizione di rifugiati e richiedenti asilo che avranno così uno strumento utile ad avviare nuovi percorsi sul modello di quelli già sperimentati.

    

Visita il sito di Bee My Job

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