Buone prassi SAI

In occasione del Festival 2025 di Emergency “La Voce” che la città di Reggio Emilia ha ospitato il 5, 6 e 7 settembre alcuni beneficiari dei progetti SAI MSNA e SAI ordinari del Comune di Reggio Emilia gestito dalla Coop. Sociale Dimora d’Abramo, sono stati coinvolti nel gruppo di volontari che hanno contribuito all’allestimento e all’organizzazione del Festival.
Tramite lo sportello InfoGiovani del Comune di Reggio Emilia sono stati candidati 7 beneficiari (3 del SAI MSNA e 4 del SAI Ordinari) per svolgere attività di volontariato durante il festival, dalla logistica all’accoglienza delle persone durante incontri e spettacoli. Alcuni hanno anche partecipato come protagonisti di un’esperienza interattiva.
Amidou, Osman, Francois, Diby, Barry, Anar, YaYa, Amadou non sono solo minori stranieri non accompagnati, rifugiati, richiedenti asilo, titolari di protezione internazionale. Sono volti, sono storie, sono fughe, sono vite, sono sogni.
L’esperienza con Emergency rientra nel più ampio obiettivo del SAI, ovvero l’accoglienza, tutela e l’integrazione di persone rifugiate, per costruire e rafforzare processi di inclusione nel contesto locale, con un approccio educativo e multidisciplinare, che porta avanti tramite la collaborazione con il Comune di Reggio Emilia per facilitare la partecipazione delle persone accolte e il loro inserimento in attività di volontariato attivo, ma anche sportive e culturali favorendone i processi di inclusione all’interno del tessuto cittadino.
Gli accolti dei progetti che hanno svolto l’attività di volontariato hanno riportato di aver vissuto un’esperienza arricchente che gli ha permesso di entrare in contatto con nuove persone e di conoscere la realtà di Emergency. Alcuni di loro hanno poi espresso il desiderio di partecipare nuovamente anche l’anno prossimo.
L’organizzazione di Emergency ha parallelamente coinvolto i volontari dei due progetti in un’esperienza interattiva che ha di seguito coinvolto tutta la cittadinanza.
L’esperienza interattiva “Se telefonando, io potessi…” organizzata in piazza della Frumentaria ha coinvolto in primis Amidou, 24 anni dal Mali del progetto SAI Ordinari Yaghouba, 17 anni dalla Guinea del progetto SAI MSNA.
Squilla il telefono e dall’altra parte della cornetta c’è la voce di Amidou, di Yaghouba pronti a raccontare le loro storie e speranze per il futuro. I partecipanti, dialogando con alcuni attori che impersonificavano personaggi del passato, del futuro ma anche dell’intelligenza artificiale, hanno potuto esprimere un desiderio, sottolineare qualcosa che vorrebbero cambiare, fare una denuncia civile, spiegare cosa sta loro a cuore nella città e nel Paese in cui vivono o da dove provengono. Una selezione delle frasi raccolte è stata poi diffusa durante il festival tramite un megafono posizionato all’imbocco del porticato di via Farini, in pieno centro.

Oltre l’esperienza in collaborazione con Emergency, nell’ultimo anno, a titolo esemplificativo, il Progetto Sai Ordinari – che accoglie singoli e nuclei familiari – ha organizzato uscite didattiche al Museo internazionale della musica di Bologna e allo Spazio Gerra per la mostra ‘Lavoro? Sicuro!’. Ha inoltre proposto incontri per approfondire la conoscenza del cricket, organizzato un evento di sensibilizzazione con la Reggiana Boxe per la Giornata del Rifugiato, e accompagnato i ragazzi a laboratori creativo presso SD – Factory su fotografia e musica, e partecipato a Fotografia Europe con mostra “Sai io sono qui”.
Alcuni accolti sono tuttora coinvolti in attività di volontariato presso l’Associazione Nuova Luce e l’associazione del Villaggio Sergio Stranieri, che si occupano della promozione dei diritti di cittadinanza e dell’inclusione sociale dei cittadini stranieri e di tutti coloro che si trovano a vivere condizioni di marginalità o di esclusione.

Anche il Progetto SAI per Minori Stranieri Non accompagnati ha offerto ai beneficiari numerose attività ricreative e di socializzazione, favorendo la conoscenza di sport come l’arrampicata e la boxe, partecipando a Fotografia europea con la mostra ‘SAI chi non sarò?’, a laboratori didattici di riparazione bici, laboratori autobiografici, proposte del Progetto Giovani Protagonisti e uscite accompagnate ad alcune realtà e iniziative del territorio. Anche per i ragazzi più giovani si è cercato di favorire la partecipazione ad attività di volontariato, come l’aiuto distribuzione pasti presso le mense Caritas, la distribuzione di pacchi alimentari presso la Parrocchia San Pellegrino, l’aiuto pizzaiolo nelle iniziative di Casa Bettola, la pulizia del quartiere Santa Croce insieme all’Associazione Gambiana, e il supporto alle attività dell’associazione Accademia di quartiere.

Con il progetto “Accolti e Attivi” gli Sprar/Siproimi dei comuni di Gricignano di Aversa, Santa Maria Capua Vetere e Succivo insieme alla Solidarci Cooperativa Sociale hanno supportato le maestranze specializzate della ditta che si occupa della manutenzione dell’inestimabile patrimonio verde della Reggia.Attraverso una convenzione con l’ente museale della Reggia di Caserta, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco dal 1997, sono stati infatti attivati dei tirocini per i beneficiari in accoglienza. La prima parte del tirocinio ha coinvolto i beneficiari in un percorso di formazione propedeutico nel quale si sono affrontate tematiche relative alla conoscenza e alla scoperta della caratteristiche peculiari e della storia della Reggia di Caserta e dei suoi giardini. L’attività favorisce la formazione professionale dei beneficiari e permette, contestualmente, all’ente museale di usufruire di manodopera senza alcun costo aggiuntivo in quanto le attività sono finanziate dalle risorse dello SPRAR/SIPROIMI.

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Lo SPRAR/SIPROMI per minori stranieri non accompagnati del comune di Pachino, insieme all’Associazione ONLUS L’albero della vita, hanno ideato GEOMONDO – Museo iconografico e multimediale interculturale, un percorso interattivo gestito dai MSNA beneficiari SPRAR/SIPROIMI nel quale vengono proposti percorsi di scoperta della multiculturalità e di conoscenza delle migrazioni forzate dedicati agli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado.

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Organizzata dal comune di Santa Caterina dello Ionio in collaborazione con Atlante coop. soc., è uno spazio dedicato a tutti i bambini presenti nel comune, sia beneficiari dello Sprar/Siproimi che della comunità locale. Stimolata dall’esigenza di una diversa presa in carico delle famiglie con minori e dei nuclei monoparentali, l’équipe dello Sprar/Siproimi di Santa Caterina dello Ionio ha ripensato strumenti e metodologie per facilitare il sostegno alla genitorialità e all’inserimento socio-lavorativo dei genitori, in particolare delle madri. Per oltre un anno è stato, quindi, messo a disposizione delle famiglie accolte uno spazio di socializzazione per i figli, dando la possibilità ai genitori di frequentare i corsi di italiano e sostenerli nel percorso di accoglienza.

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Tra i comuni di Bellusco, Vimercate, Bernareggio, Busnago, Arcore e Concorezzo sono stati collocati nove cartelloni delle dimensioni di 6 x 3 metri. L’istallazione dei cartelloni è il termine di un’attività organizzata dallo SPRAR dell’azienda speciale consortile Offertasociale che insiste su un territorio che comprende 29 comuni della provincia di Monza e Brianza. I cartelloni, rappresentanti due giovani che esprimono il loro sogno di vivere in un altro paese con lo slogan “Accogli come vuoi essere accolto”, sono stati il culmine della campagna d’informazione sociale #Sullastessabarca realizzata con il coinvolgimento degli istituti secondari di secondo grado Einstein, Floriani, Vanoni, Banfi, ECFoP di Vimercate e Nizzola di Trezzo sull’Adda.

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Da anni il comune di Montesilvano è impegnato nel rendere le spiagge del suo territorio completamente accessibili e garantire una fruibilità pienamente inclusiva alle persone con disabilità con il progetto “Mare senza barriere”. Nella stagione balneare 2018, il comune e l’Azienda speciale per i servizi sociali hanno coinvolto sette beneficiari SPRAR attraverso l’attivazione di borse lavoro estendendo in questo modo il concetto di inclusione e facilitando l’abbattimento delle barriere culturali con le quali spesso si considerano le persone portatrici di diversità, siano queste di altre nazionalità o con disabilità.

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L’iniziativa del comune di Matera nasce dalla comune idea che lo sport rappresenti un mezzo per innescare e sviluppare dinamiche di cambiamento. L’iniziativa ha coinvolto donne e minori dello SPRAR di Matera che, guidati da istruttori qualificati provenienti dalla Volley Matera, hanno avuto la possibilità di praticare diverse attività motorie legate alla pallavolo e al basket. I bambini sono stati coinvolti sia nel gioco con le mamme che in attività ludico–ricreative coordinati da un responsabile tecnico. Vi è stato quindi un gruppo di lavoro formato dalle sole donne, un gruppo formato dai bambini e un altro che ha lavorato con le mamme e i loro figli insieme.

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Con l’intento di consolidare la sinergia tra gli enti locali, le istituzioni, gli enti gestori e le altre realtà presenti sul territorio, coerentemente con gli obblighi e le competenze stabilite dalla normativa in materia di riconoscimento della protezione internazionale, accesso all’accoglienza e percorsi d’integrazione, i comuni della provincia di Cosenza titolari di SPRAR hanno, tramite un protocollo, fatto nascere il primo Coordinamento provinciale dei progetti Sprar.

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Ad Alessandria e a Parma in linea con quanto richiesto ad aprile 2017 dal Ministero della Salute attraverso il decreto di adozione delle “Linee guida relative agli interventi di assistenza, riabilitazione e trattamento dei disturbi psichici dei rifugiati e delle persone che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale” si propongono due attività utili a ri-orientare il sistema socio-sanitario verso la prevenzione del disagio e la sua acutizzazione.

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Lo SPRAR del comune di Benevento, con la cooperativa sociale “Il Faro” e l’associazione di promozione sociale “Oltre I Confini”, ha ideato “Ager Nostrum: terra, cultura e integrazione”, un percorso dedicato all’educazione, all’ecologia ambientale e alla formazione in ambito agricolo e imprenditoriale che ha avuto come protagonisti beneficiari SPRAR, operatori, comunità locale, associazioni di volontariato e cooperative agricole locali.

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Atas onlus e Centro Astalli Trento onlus enti gestori dello SPRAR di Trento grazie alla collaborazione fra Cinformi, Centro di Salute Mentale e area inclusione del Comune di Trento dal 2012 hanno partecipato alla realizzazione di “Amici per casa” un progetto di co-housing che unisce beneficiari in uscita e soggetti con problemi psichiatrici o sociali che hanno acquisito discrete competenze relative all’abitare.

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I beneficiari dello SPRAR del comune di Caserta e il Centro Sociale Ex Canapificio, inserito nella rete di associazioni che insieme al Comitato Città Viva si occupa da anni di cittadinanza attiva, partecipano con la comunità locale alle attività di volontariato organizzate sul territorio dal Comitato attraverso progetti di tutela ambientale, riqualificazione del territorio e attività educative gratuite per minori.
Tra le varie attività svolte si presenta Piedibus, un progetto gratuito di mobilità sostenibile che prevede l’accompagnamento a piedi dei bambini nel tragitto casa-scuola e ritorno organizzato come una linea di autobus con percorso e fermate prestabilite.

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Il toolkit è un insieme di strumenti pensati per sostenere gli enti impegnati nell’accoglienza, le organizzazioni e i volontari nell’affrontare le sfide linguistiche. Il Consiglio d’Europa parte dalla considerazione che i richiedenti e titolari di protezione internazionale (e umanitaria) hanno bisogno di supporto per acquisire almeno un livello minimo di lingua per la “sopravvivenza” quotidiana, nonché di incoraggiamento per sfruttare al meglio il loro repertorio linguistico, al fine di soddisfare i propri bisogni, di poter interpretare quelli di altri e di sviluppare i propri progetti personali.
Il toolkit non si occupa di come insegnare una lingua, ma di come offrire supporto linguistico, attraverso materiale didattico e attività finalizzate a promuovere l’apprendimento e l’uso della lingua da parte dei rifugiati.

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Uno strumento dedicato ai nuclei monoparentali presenti nello Sprar di Pescara, “Famiglia Amica” è un servizio di affido familiare diurno e affiancamento di “famiglie amiche” per permettere alle madri di conciliare l’attività lavorativa con la cura del minore e supportare l’uscita dall’accoglienza SPRAR. Il servizio è strutturato dallo Sprar di Pescara insieme alla Fondazione Caritas dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne Onlus e al Servizio Affido del Servizio Sociale di Pescara.

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Ricette e tradizioni per neomamme del mondo dagli SPRAR di Alessandria provincia e Alice Bel Colle; con il pretesto dello scambio di ricette Crescereinsieme s.c.s. onlus ha proposto un servizio di supporto alle mamme dello SPRAR e della comunità locale per l’accompagnamento alla genitorialità, alla riappropriazione di sé, all’inclusione sociale e alla cura dei figli.

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Un’interessante attività di utilità sociale svolta dai beneficiari dello SPRAR di Chiusano d’Asti in partenariato con i comuni di Monale, Castellero, Cortandone e Settime organizzata con PIAM onlus: la messa in sicurezza del territorio dell’astigiano.

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Da Parma un modello che vede come protagonisti lo SPRAR di Parma e importanti attori del territorio che insieme hanno strutturato e condiviso procedure finalizzate all’emersione, presa in carico e accoglienza di potenziali vittime di tratta per sfruttamento sessuale in una logica di collaborazione e integrazione.

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Due pratiche innovative focalizzate sull’acquisizione di competenze linguistico-comunicativo e civico-sociali. In entrambi i casi il percorso è stato sviluppato a partire dall’esigenza di stimolare l’interesse e la motivazione dei beneficiari alla partecipazione e apprendimento della lingua, nonché di potenziare il servizio sul territorio.

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Questa attività coinvolge i minori non accompagnati del progetto Sprar del comune di Cremona in un’esperienza di crescita personale su due livelli: un livello interpersonale e relazionale e un livello intrapersonale e introspettivo. Un percorso, quindi, fisico, la pedalata lungo la via Francigena da Cremona a Roma. Un incontro con le comunità attraversate come sportivi in vacanza, che amplifica il processo di inclusione sociale e il processo di sensibilizzazione dei territori.

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