Belluno, richiedenti asilo danno una mano come volontari per ripulire le strade dopo l’alluvione dell’ottobre scorso

Belluno, richiedenti asilo danno una mano come volontari per ripulire le strade dopo l’alluvione dell’ottobre scorso

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Sono stati oltre 400 i volontari che si sono presentati domenica 4 novembre a Belluno per prestare aiuto alle popolazioni colpite dall’alluvione che si è abbattuta nel territorio il 29 ottobre scorso provocando molti danni.  Tra i volontari anche alcuni richiedenti asilo beneficiari di progetti Sprar della zona che hanno raccolto l’appello lanciato dal Sindaco di Belluno, Jacopo Masaro, e si sono presentati al parcheggio di Lambioi per dare una mano.

I volontari sono stati organizzati in una decina di squadre coordinate dalla Protezione Civile comunale e per tutto il giorno hanno pulito da fango, rami e foglie le vie del capoluogo: da Borgo Piave al Nevegal, da Col da Ren alle Ronce, da Col Fiorito a Salce. Tantissime le persone arrivate da fuori città e anche da fuori provincia, soprattutto dal veneziano e dal trevigiano: tra loro, anche il sindaco di Preganziol e alcuni componenti della giunta.

«Sono arrivati volontari da tutto il Veneto: la prima persona è arrivata a Lambioi da Tarzo, provincia di Treviso – spiega il Sindaco Massaro – Poi Vittorio Veneto, San Donà di Piave, Vicenza; abbiamo anche ricevuto disponibilità dall’Emilia Romagna, dalla Lombardia e dalla Liguria. Ringraziamo tutti per il supporto e speriamo di poter contare su di loro anche in futuro».

Tra le associazioni erano presenti anche la Comunità Islamica bellunese, l’Associazione Camerunensi Belluno, richiedenti asilo, la Pro Loco Castionese, e il comitato di Borgo Piave insieme ad altri comitati. Centinaia anche i singoli privati e numerose altre le associazioni presenti. «È stata una risposta straordinaria, oltre ogni aspettativa – continua il Sindaco – Non ci aspettavamo un riscontro del genere a poche ore dall’appello: è il segno della generosità dei bellunesi e dei veneti, ed indica anche che la situazione di emergenza è stata ben compresa anche al di fuori della nostra provincia».

Anche l’Assessore alle Politiche Sociali, Educative e all’Istruzione del Comune di Belluno Valentina Tomasi racconta la commozione per la risposta delle persone che sono venute in aiuto quel giorno: «Dopo giornate come quelle sentire il calore di così tante persone è stato davvero incredibile. I richiedenti asilo dello Sprar rispondono sempre alle nostre richieste di partecipazione quando proponiamo giornate di volontariato dedicate alla pulizia del verde o alle manifestazioni che coinvolgono i bambini e per le quali la presenza di adulti volontari è preziosissima. Quel giorno sono venuti in 25 ragazzi ad aiutarci, armati di badili e di rastrelli pronti a fare qualsiasi cosa per aiutarci».

«Questo dimostra che è possibile sentirsi parte di una comunità e voler partecipare della vita dei cittadini perchè li si considera concittadini a tutti gli effetti. L’apertura e il dialogo costruttivo sono i mezzi che abbiamo per favorire l’integrazione (che è biunivoca, sempre) ed evitare i rischi connessi all’isolamento e alla ghettizzazione, le cui conseguenze mettono in pericolo i cittadini italiani autoctoni, oltre a tutti gli altri» conclude la dott.ssa Tommasi.

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