Da Pieve Emanuele a Rovereto, Bakary partecipa al campionato italiano di atletica leggera

Buone Storie

Ha la corsa nelle gambe Bakary, per lui lo sport significa entrare in contatto con le persone, sentirsi parte della comunità che lo ha accolto. Partito nel 2011 dal Mali, Bakary arriva nel 2013 prima in Costa d’Avorio, dove lavora come contadino in un campo di cacao, e poi in Libia dove svolge diversi lavori. E’ nel 2014, però, poco più che ventenne, che arriva in Italia dopo un viaggio durato due giorni: viene accolto prima in un Centro straordinario di accoglienza e poi trasferito nello Sprar del Comune di Pieve Emanuele, in provincia di Milano. Giunge in Italia quasi senza alcuna conoscenza della lingua, ma il suo desiderio di far parte della comunità di accoglienza lo spinge a frequentare con grande profitto e impegno i corsi di italiano fino a raggiungere una discreta padronanza della lingua.

“Bakary è ben voluto da tutti e rappresenta un esempio positivo di integrazione per tutta la comunità”, sottolinea la coordinatrice dello Sprar. La passione per la corsa e per lo sport spingono Bakary ad iscriversi all’associazione sportiva di atletica pievese partecipando così al campionato italiano in programma dall’8 al 12 settembre a Rovereto (TN).
“Bakary ha iniziato a praticare atletica a Pieve Emanuele dove, ad una corsa campestre che si teneva in occasione di una festa di paese, è stato notato dall’allenatore dell’atletica pievese che lo ha invitato a partecipare agli allenamenti”, racconta la responsabile Sprar. E’ così che ha cominciato ad allenarsi fino a partecipare al campionato italiano di atletica leggera gareggiando per il lancio del giavellotto, i 200 metri e gli 800 metri.

“Si è classificato quarto nel lancio del giavellotto ma sappiamo che le sue potenzialità sono ben altre ed attendiamo la prossima occasione per poter festeggiare assieme a lui un’altra medaglia oltre a quelle che ha già vinto”.
Bakary è infatti alla sua seconda partecipazione al campionato di atletica che lo scorso anno si è svolto a Grosseto, ma questa è stata una importante occasione non solo dal punto di vista atletico ma anche e soprattutto dal punto di vista umano e della socializzazione con gli altri ragazzi della sua età italiani e non.

“Da quando è diventato beneficiario dello Sprar – aggiunge la coordinatrice del progetto – ha già coinvolto due dei suoi compagni che hanno iniziato così ad allenarsi con lui con grande entusiasmo”.
La corsa di Bakary non si ferma qui. Deciso a proseguire gli studi, grazie all’aiuto degli insegnanti con cui ha instaurato un rapporto di fiducia, dallo scorso anno è iscritto al corso per la licenza media il cui esame finale è previsto nel febbraio 2017.

Dal Rapporto Protezione internazionale in Italia 2016

@AngelaGallo1

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