In Calabria l’inclusione sociale dei giovani migranti passa anche attraverso il restauro del patrimonio culturale

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Da qualche mese i ragazzi ospitati negli Sprar di alcuni comuni situati nel territorio del Vallo di Diano sono impegnati in diverse attività di restauro del patrimonio culturale e storico del luogo attraverso il laboratorio “Bottega dell’Arte: restauriamo a colori”.

I ragazzi, tutti provenienti dalle strutture Sprar per minori stranieri non accompagnati dei comuni di Padula, Atena Lucana, Montesano sulla Marcellana, Polla e Sassano, nei mesi scorsi hanno frequentato un corso sulla materia del restauro al termine del quale hanno iniziato i primi interventi sul campo. Oltre ad avere avuto la possibilità di apprendere un mestiere, i giovani “restauratori” sono stati protagonisti della vita della comunità con azioni concrete che hanno lasciato un segno tangibile.

A Padula, ad esempio, dopo essere stati affiancati dal responsabile Massimiliano Pignata, un giovane restauratore di Atena Lucana che ne ha seguito la formazione, i ragazzi si sono messi all’opera per ridare splendore al portone della Casa Museo di Joe Petrosino, un luogo simbolico per l’integrazione: Joe Petrosino era un poliziotto nato a Padulo ed emigrato negli anni settanta in America.

«Questi ragazzi hanno dato tanto a me in questi mesi – ha detto Massimiliano Pignata – perché ho avuto modo di vedere quanto desiderano emergere e quanta voglia hanno di apprendere. Tra di loro ce ne sono alcuni che hanno del talento e spero tanto che continuino a coltivarlo perché hanno tutte le carte in regola per diventare degli eccellenti restauratori. Questo progetto lascerà loro delle conoscenze che potranno spendere nella loro vita ».

Nei giorni scorsi il portone rimesso a nuovo dai ragazzi è stato riconsegnato alla comunità. Filomena Chiappardo , assessore alla cultura, rete museale, comunicazione e politiche giovanili del Comune di Padula, in merito alla scelta del portone della Casa Museo ha spiegato che «la scelta è simbolica. Il museo è patrimonio di Padula e questo diventa un gesto di integrazione e di partecipazione alla vita sociale della comunità. Joe Petrosino è simbolo dell’emigrazione sana, di un italiano simbolo mondiale della lotta alla mafia, un insegnamento per tutti. La collaborazione con il Comune proseguirà anche nei prossimi mesi con nuove iniziative».

Oltre al portone della Casa Museo di Joe Petrosino i ragazzi hanno restaurato anche il portone della Chiesa di Costantinopoli ad Atena Lucana e stanno procedendo ad altri restauri nei comuni di Montesano sulla Marcellana, Polla e Sassano.

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