“Accogli come vorresti essere accolto”: nel Vimercatese la nuova campagna di comunicazione sociale che racconta la buona accoglienza

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Dal 19 novembre e per tutto il mese di dicembre la frase della campagna di comunicazione sociale #Sullastessabarca “Accogli come vorresti essere accolto” sarà protagonista in diversi punti strategici delle strade dei Comuni di Bellusco, Vimercate, Bernareggio, Busnago, Arcore e Concorezzo, cittadine in provincia di Monza e Brianza.

Nove cartelloni stradali di 6×3 metri trasmetteranno il messaggio di sensibilizzazione riguardo il tema della migrazione forzata a tutto il territorio e informeranno i cittadini sulle diverse misure poste in atto in collaborazione con il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar). Sui cartelloni appaiono i volti di ragazzi di alcuni licei della zona che hanno contribuito alla realizzazione della campagna insieme ai volti dei migranti mentre esprimono ognuno i propri sogni per il futuro.

«Il nostro territorio può dirsi tra i primi e più avanzati in termini di accoglienza diffusa», afferma Giorgio Monti, sindaco di Mezzago e referente territoriale Area Immigrazione, in un’intervista su Vita.it. «Tra i provvedimenti governativi che nel corso del 2016 sono andati in questa direzione, vi è la promozione e l’espansione del sistema Sprar. Anche in questo passaggio, i 29 comuni del territorio, supportati a livello organizzativo da Offertasociale, hanno iniziato con un primo nucleo di ospiti accolti nel progetto denominato “Sprar 29”, che oggi ospita 50 persone in 12 appartamenti dislocati in nove municipalità».

La campagna #sullastessabarca è stata realizzata con il coinvolgimento di alcuni studenti delle scuole superiori che hanno collaborato, per la realizzazione di questa iniziativa, con l’agenzia di comunicazione onlus “Pensieri e colori” e l’azienda consortile speciale “Offertasociale“.

Irene, 20 anni, studentessa dell’ECFoP di Vimercate che ha partecipato al progetto, racconta come sono arrivati all’idea di utilizzare questo slogan e sottolinea come, nonostante la diversa nazionalità, i sogni dei ragazzi siano tutti ugualmente importanti: «Ci siamo quindi fatti un’idea di cosa avrebbe potuto funzionare per la campagna di comunicazione sociale e, nei lavori di gruppo fatti per realizzare il lavoro, abbiamo scritto diverse frasi che potessero servire come slogan per poi arrivare a quella selezionata. Ovvero accogliere queste persone come vorremmo essere accolti, perché sono ragazzi proprio come noi, con i propri sogni e i propri progetti per il futuro».

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