Moustapha Cissè dal progetto SAI di Carmiano all’esordio nella serie A del campionato di calcio. L’esperienza del progetto Refugee Teams, con migliaia di ragazzi coinvolti.

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«Sto vivendo un sogno» ha detto Moustafà agli operatori del progetto Sai del Comune di Carmiano dopo la partita in serie A di domenica scorsa Bologna-Atalanta.

Quando l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini lo manda in campo, al 65° minuto, per sostituire l’attaccante colombiano Luis Muriel, affaticato dalla partita degli ottavi di finale della Europa League di tre giorni prima col Leverkusen,  Moustapha Elhadji Cissè, 18 anni compiuti a settembre, coglie al volo l’occasione tanto sognata.

Dopo soli diciassette minuti dall’esordio in serie A realizza il gol della vittoria dell’Atalanta: 3 punti che portano la squadra al quinto posto in classifica. Il boato dei tifosi dopo il gol, i compagni che lo festeggiano, gli danno una sensazione mai provata prima.

Moustapha è nato in Guinea.  A 16 anni lascia la capitale Conakry e giunge in Italia, fino ad essere accolto nel progetto SAI per minori non accompagnati di Carmiano, il Comune in provincia di Lecce, nella valle della Cupa, a metà strada tra le due coste pugliesi, nel parco del Negroamaro, tra vigneti e uliveti, là dove si incontrano il vento balcanico e quello africano.

Tra le tante attività del progetto SAI minori, seguito dalla equipe multidisciplinare per  rendere i ragazzi sempre più autonomi,   la pratica sportiva riveste da subito per Moustapha un ruolo importantissimo. Inizia ad allenarsi (non gioca poiché non può essere tesserato)  con la squadra locale Rinascita Refugees, formata da ragazzi provenienti da diversi paesi, che gioca in Seconda categoria.

Il progetto di Carmiano però  partecipa, come tanti progetti Sai, anche al Torneo Nazionale Rete!!-Refugee Teams, un’iniziativa curata dal 2015 dalla Federazione Italiana Gioco Calcio Settore Giovanile e Scolastico – in collaborazione con il Ministero dell’Interno, la rete SAI, l’ANCI – che ha portato sui campi di calcio di tutta Italia migliaia di ragazzi dei progetti SAI.

Moustapha è uno di questi ragazzi e naturalmente gioca nella squadra del progetto SAI di Carmiano, che nel 2020 giunge tra le 8 squadre della fase finale a Roma, ma alla vigilia devono rinunciare a partire dal loro Comune a causa di un contagio Covid tra lo staff.

L’anno scorso però, a settembre 2021, allo Stadio dei Marmi di Roma, il progetto SAI di Carmiano è ancora tra le finaliste e diviene campione del torneo Refugee Teams.

Guida la squadra il suo allenatore Hassane Niang Baye. Anche lui arriva in Italia giovanissimo dal Senegal e insieme ai tanti mestieri, studia e diviene mediatore culturale e allenatore.

Oggi ha 42 anni è ha allenato centinaia di giovani tra cui Moustapha ed è stato tra i primi a sentire il giovane calciatore dell’Atalanta, dopo la partita che lo ha visto protagonista.

Hassane Niagìng Baye ha raccontato alla stampa che Moustafà dopo la partita e il gol segnato non ha dormito per tutta la notte: “Mi ha detto – dice l’allenatore – che non vuole nemmeno addormentarsi per paura di risvegliarsi e scoprire che è stato tutto un sogno”. Invece è tutto reale.

“La sua storia” – prosegue  – “mi riempie di orgoglio perché posso dire agli altri: si può fare. Si può diventare non solo calciatori, ma avvocati, medici, sindaci, cittadini modello.”  E ancora: “Io voglio che non dimentichino le cose importanti: andare a scuola, studiare.”

Quella di moustapha è una storia di sport e integrazione che dimostra quanto l’attività sportiva sia, tra gli altri, uno strumento importantissimo per favorire i processi di inclusione.

E il Torneo Refugee Teams prosegue anche nel 2022, con una partecipazione quasi raddoppiata rispetto allo scorso anno, con il coinvolgimento di tutte le regioni italiane.

Sono più 2.200 i ragazzi, ospiti di oltre 140 strutture di accoglienza di tutto il territorio nazionale, ad aver aderito all’ottava edizione del progetto 2022.

In questi anni il progetto ha coinvolto migliaia di giovani in un’attività sportiva-educativa strutturata e sotto la guida di staff tecnici-formativi qualificati, in sinergia con le società sportive e gli enti locali.

Anche quest’anno si svolgerà una prima fase locale, con le sedute di allenamento guidate dallo staff del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, presso i vari progetti SAI e poi con le partite a livello regionale, interregionale e infine la fase nazionale.

Nella foto di copertina: La squadra del progetto SAI di Carmiano vincitrice del torneo Refugee Teams 2021

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